Uno scoppiettante caleidoscopio, “Il venditore di incipit” per romanzi di Matei Vișniec

Niccolò Gualandris

 

Il venditore di incipit per romanzi (“Negustorul de începuturi de roman”, 2013) è l’ultimo romanzo tradotto in italiano dello scrittore, drammaturgo e giornalista romeno naturalizzato francese Matei Vișniec, uscito per Voland nel 2023 nella traduzione di Mauro Barindi.

Link al libro: https://www.voland.it/libro/9788862435284


Questo “romanzo caleidoscopio”, come afferma il sottotitolo, si sviluppa a partire dall’incontro tra il protagonista, scrittore romeno che vive e lavora a Parigi, e il misterioso Guy Courtois, venditore di incipit per romanzi. Lo scrittore viene avvicinato da questo gentile quanto losco individuo durante una cerimonia di premiazione letteraria e, come se il commerciante fosse in grado di subodorare l’incipiente crisi che attanaglia il protagonista, gli offre i suoi servigi. La sua ditta, spiega Courtois, offre da tre secoli un peculiare servizio di consulenza per scrittori: crea e fornisce frasi di esordio memorabili, capitali per il successo di un romanzo.

 La prima frase di un romanzo deve contenere un po’ dell’energia di un grido istintivo che provoca una valanga… Deve essere una scintilla che genera una reazione a catena… Ecco il motivo per cui la prima frase non è mai innocente. Essa contiene in sé, in germe, l’intera storia, l’intero conflitto. La prima frase è come un embrione pullulante di possibilità, come uno spermatozoo fortunato […] Un buon incipit di romanzo o produce quel clic metafisico, o non produce nulla.”  (pp. 8-9)

La vicenda esistenziale dello scrittore in crisi, che da buon esule – nonostante il relativo successo letterario – vive in semi-anonimato nella capitale francese e ricorda la sua gioventù in Romania, si alterna alla corrispondenza con l’ostinato Guy Courtois che, subdolamente, lo insidia con lusinghe e proposte, ogni volta scrivendogli da un indirizzo diverso in giro per il mondo. Questo personaggio assume di volta in volta tratti grotteschi, comici o addirittura mefistofelici, quasi fosse un alter-ego diabolico pronto a tentare il Dottor Faustus di turno.

Il caleidoscopio narrativo si frammenta con l’irruzione di linee parallele, apparentemente estranee alle due già menzionate: pagine di un manoscritto in cui il protagonista si ritrova a vivere in un mondo improvvisamente spopolato (al lettore italiano giungeranno echi di Dissipatio H.G. di Guido Morselli), poesie erotiche indirizzate a una “Signora Ri”, con cui l’autore dei versi intraprende una relazione burrascosa e, in ultimo, trascrizioni di dialoghi computerizzati tra l’utente GUŢĂ, e il software di scrittura assistita EASY TELLER. Un prevedibile ma divertente metacommento di Vișniec nonché, si potrebbe pensare, suggestiva prefigurazione dell’impiego delle intelligenze artificiali generative nella scrittura creativa.

Ti prego ora di segnare sulla scala che hai di fronte il grado di originalità che desideri dare al tuo romanzo. […] Ora ti sei fermato al livello 65, quindi ti trovi nella famiglia dell’originalità rappresentata da Oscar Wilde, Franz Kafka, Maurice Ponce, Haruki Murakami, Bohumil Hrabal e Dino Buzzati. Congratulazioni. Hai scelto una famiglia di scrittori che dispongono di molto spirito e senso dell’umorismo, che combinano il fantastico con l’onirico, il gusto per l’assurdo e per l’insolito con un’immensa e profonda acutezza nell’osservare la realtà.(p. 245)

Il prisma del romanzo si ricompone gradualmente, senza dare l’impressione di un mero gioco combinatorio e anzi, restituendo al lettore un grande piacere di lettura e scoperta continua.

Al sottile umorismo che permea le sequenze Vișniec affianca una raffinata intelligenza messa a servizio della narrazione; alla forte leggibilità, difficilmente riscontrabile in molta produzione dai tratti postmoderni, una densa e stratificata cultura letteraria.


A differenza del precedente Sindrome da panico nella Città dei Lumi (“Sindromul de panică în Orașul Luminilor”, 2008, traduzione di Mauro Barindi, Voland, 2021), ambientato interamente a Parigi, Il venditore di incipit per romanzi è il libro del parziale ritorno, almeno nella memoria, in Romania. La Bucarest evocata da Vișniec è sia un dedalo di ricordi, con passaggi imparentati con il Cărtărescu di Solenoide e Melancolia, sia lo scenario perfetto per rappresentare la rivalsa della letteratura romena emersa con forza rivoluzionaria a partire dalla fine degli anni Ottanta del Novecento, in concomitanza con la fine della dittatura di Ceaușescu.

Proprio alla valorizzazione della letteratura romena sono dedicate alcune pagine interessanti del romanzo. Il protagonista, dopo essersi lamentato della limitata ricezione estera degli scrittori romeni del secondo Novecento, monopolizzato da Emil Cioran e Mircea Eliade, sogna di acquistare la Casa Monteoru, palazzo nobiliare nazionalizzato dal governo comunista e, dal 1949, sede dell’Unione degli Scrittori, per trasformarlo in un museo delle cere letterario che restituisca dignità alla vivace attività intellettuale passata sottotraccia.

 Avrei riaperto il ristorante dell’Unione degli Scrittori così come era a metà degli anni ’80 del secolo scorso, quando era diventato il mio secondo domicilio. E la prima statua di cera che avrei eretto, nell’angolo a destra, subito dopo l’ingresso, sarebbe stata quella del poeta Eugen Jebeleanu. Io mi sarei sistemato a un tavolo con i poeti, i prosatori e i critici della generazione ’80, con Eugen Suciu, Florin Iaru e Traian T. Coșovei, con Ioan Buduca, Ioan Groșan e Călin Vlasie, con Magdalena Ghica, Mariana Marin ed Elena Ștefoi… Tra le figure della mia generazione avrebbero trovato posto però anche un filosofo come Mihai Șora.” (p.352)

Il venditore di incipit per romanzi è un romanzo dalle premesse intriganti e dallo sviluppo sorprendente, uno svelamento continuo che ingaggia il lettore, tra riferimenti metaletterari e incastri narrativi che lentamente si mostrano. Con umorismo, un pizzico di malinconia, una prosa e un controllo strutturale impeccabili, Matei Vișniec inanella un altro grande successo che non può che riconfermarlo come uno dei grandi scrittori romeni in attività.

 

Apparato iconografico:

Immagine 1: https://www.voland.it/libro/9788862435284

Immagine 2: https://culturaladuba.ro/wp-content/uploads/2021/07/visniec-cover.jpg , Autore: BOGDAN IORDACHE, Copyright: PHOTOCUBE.RO