Intervista a cura di Martina Mecco
Michal Viewegh è uno degli scrittori cechi più famosi all’interno del panorma letterario internazionale. Autore non solo di romanzi, ha anche pubblicato numerose raccolte di racconti, opere dalla forte impronta parodica, come nel caso di Nápady laskavého čtenáře (“Idee di un lettore gentile”, 1993) e di carattere autobiografico, è questo il caso di Můj život po životě (“La vita dopo la mia vita”, 2013). Tra i romanzi più importanti occorre sicuramente citare Báječná léta pod psa (“Quei favolosi anni da cani”, 1992), Výchova dívek v Čechách (“L’educazione delle ragazze in Boemia”, 1994), Román pro ženy, (“Romanzo per donne”, 2001), Případ nevěrné Kláry (“Il caso dell’infedele Klára”, 2003) o, ancora, Biomanželka (“La bio-moglie”, 2010). Questi, sono stati editi in Italia grazie allo sforzo traduttivo di Alessandro Catalano.
Noi di Andergraund Rivista ringraziamo Michal Viewegh di averci concesso quest’intervista e di averci, inoltre, fornito i diritti per pubblicare degli estratti da alcune sue opere non ancora edite in italiano.
MM: Lei ha scritto molti libri e diversi di questi sono stati pubblicati anche in italia, come Quei favolosi anni da cane o Romanzo per donne. Prima di parlare della sua opera, vorrei chiederle come e perchè ha iniziato a scrivere e come si è evoluta la sua scrittura?
MV: La mia scrittura è nata dalla passione per la lettura. Da giovane leggevo davvero molto ed ero attratto dall’idea di scrivere anch’io qualcosa. I primi testi erano logicamente dei racconti brevi.
MM: Come lettrice, ho notato che tende anche a scrivere libri che hanno elementi autobiografici. Intendo, ad esempio, Un anno favoloso o La mia vita dopo la vita (una parte è stata pubblicata sulla nostra rivista). Anche l’anno scorso, dopo qualche anno, è tornato al genere personale del diario. Perché ha sentito il bisogno di scrivere libri del genere? E pensa che questi elementi autobiografici giochino un ruolo importante anche in altri esempi della sua opera, o c’è una profonda differenza?
MV: Scrivere almeno in parte in modo autobiografico mi sembra una cosa del tutto naturale, logica: nessuno può trovare una storia diversa dalla propria, si dice spesso. Anche nella fabula proiettiamo le nostre esperienze. Molti scrittori hanno scritto e pubblicato diari. Mi piace cambiare genere: ho scritto racconti, novelle, romanzi, feuilleton, parodie letterarie e libri per bambini. Il diario è un genere che mancava nel mio portfolio di autore e che dovevo provare.
MM: In diversi suoi romanzi ad avere un ruolo centrale è un personaggio femminile, ho in mente, ad esempio, il romanzo Il caso dell’infedele Klára o L’educazione delle ragazze in Boemia. A mio avviso, in entrambi c’è un contrappeso tra il ruolo dell’uomo e quello della donna. Che ruolo hanno i personaggi femminili nella sua opera?
MV: Uno scrittore deve essere in grado di incarnarsi in diversi personaggi indipendentemente dalla loro età, sesso, stato sociale o occupazione. Ad esempio, nei romanzi La bio-moglie, Il bio-marito e nell’appena pubblicato Dule, la narratrice è una donna. E che ruolo hanno i personaggi femminili nella mia opera? Un ruolo inseparabile, ovviamente.
MM: Parliamo del romanzo Quei favolosi anni da cane. È molto interessante come ha ritratto eventi del passato che non erano così recenti nel 1992. Molti scrittori contemporanei hanno scelto di analizzare il passato attraverso il procedimento letterario. Secondo lei è ancora possibile interpretare il passato oggi? Questo romanzo ha anche una sua complessità, perché è presente una forte intertestualità e ci sono riferimenti culturali.
MV: Quei favolosi anni da cane è un grottesco letterario su una grande famiglia che vive in un momento terribile. Questo è, ovviamente, un argomento che centinaia di migliaia di famiglie ceche hanno sperimentato prima del 1989 – e forse è per questo che questo romanzo è stato un tale successo sia per i lettori che per i critici. E sì, non è un romanzo realistico “ordinario”, ma un romanzo postmoderno.
MM: Qual è il suo rapporto con la letteratura ceca e potrebbe fare un esempio di uno dei suoi modelli letterari? So che molte volte le persone hanno detto che ci sono elementi comuni tra la sua scrittura e quella di Hrabal o Kundera, ma mi chiedo cosa ne pensi lei.
MV: Quel paragone forse è troppo lusinghiero. A me piace leggere Hrabal, ma il suo mondo era diverso dal mio. Kundera, d’altra parte, è un autore molto più sofisticato – a volte lo trovo esageratamente combinato. Le sue ambizioni letterarie sono in qualche modo un po’ più grandi delle mie – non mi interessa molto ogni mia singola frase… non mi prendo così sul serio. Tra cento anni nessuno leggerà me o Kundera…
MM: In un’intervista nel 2005 con il professor Catalano, ha detto una cosa che penso sia molto interessante, cioè che nella Repubblica Ceca l’umorismo e lo stile scadente non sono valutati come “arte”. Di recente ho letto uno dei suoi primi libri, Idee di un lettore gentile, che si può definire una “parodia letteraria”. Come è stata l’accoglienza di questo lavoro? Credi che questa situazione sia cambiata o sia rimasta la stessa del passato?
MV: Ho scritto le due raccolte di parodie letterarie (Idee di un lettore gentile e Nuove idee di un lettore gentile) principalmente per dimostrare ai critici letterari che non sono solo un umorista “normale”, autore di Quei favolosi anni da cane, ma anche con ambizioni autoriali più “intellettuali”… Penso che abbia funzionato. Questo tipo di umorismo “sofisticato” è stato accolto molto bene – non sto parlando, ovviamente, delle reazioni degli autori parodiati 😊, ma della risposta del lettore.
MM: Un’altra domanda. Qual è il ruolo di uno scrittore nella società di oggi? E come si è sviluppato negli ultimi anni? Se ha notato cambiamenti importanti da quando ha iniziato a scrivere.
MV: Il ruolo degli scrittori nella democrazia odierna è logicamente meno importante che in una società totalitaria, ma anche oggi lo scrittore è ancora colui che può (e dovrebbe essere in grado di) nominare con precisione problemi sociali, entrare in dibattiti di carattere sociale… L’ho fatto nei miei feuilleton per “Lidové noviny” o nei romanzi Mafia a Praga e Il gelo viene dal Castello.
MM: Lei è ancora uno scrittore molto popolare oggi. Qual è il suo rapporto con il pubblico ceco? E con quello italiano?
MV: Comincio dalla fine: non so molto sui lettori italiani dei miei libri, ma quando ho fatto delle letture a Firenze e a Udine, dove il pubblico era sempre piccolo, reagiva in modo molto carino. Logicamente, conosco molto di più il pubblico ceco, ho avuto centinaia di letture autoriali e discussioni negli ultimi trent’anni. Le persone che vengono alle mie letture rispondono quasi sempre in modo molto amichevole.
MM: Nel 2020 è stato pubblicato il libro Un anno cancellato – Diario del 2020. Parla di cambiamenti, ma anche della società ceca. Come pensa che il coronavirus abbia cambiato la società?
MV: Il coronavirus ci ha mostrato l’illusorietà delle nostre certezze sulla vita – che tutto può essere completamente diverso di settimana in settimana. Un anno cancellato mappa questo periodo “morto”.
MM: E quali sono i suoi progetti per il futuro come scrittore?
MV: Sto preparando una raccolta di racconti e sto scrivendo le mie memorie, che dovrebbero essere pubblicate il prossimo marzo – simbolicamente per i miei sessant’anni. A causa del triste stato della mia memoria, le ho chiamate Memorie bucherellate… 😊
Výchova spisovatelů v Čechách. Rozhovor s Michalem Vieweghem
MM: Vy jste napsal hodně knih a různé z nich byly publikovány i v Itálii, jako například Báječná léta pod psa nebo Román pro ženy. Předtím než budeme mluvit o Vaší tvorbě, bych se chtěla zeptat, jak a proč jste začal psát a jak se Vaše psaní změnilo?
MV: Moje psaní vzniklo z čtenářské vášně. V mládí jsem opravdu hodně četl – a začala mě lákat představa, že bych i něco napsal. První texty byly logicky krátké povídky.
MM: Jako čtenářka jsem zaznamenala, že máte i tendenci psát knihy, které mají autobiografické elementy. Myslím například Báječný rok nebo Můj život po životě (jedná část byla publikována v našem časopise). I loni, po několika letech, jste opět přišel s osobním žánrem deníku. Proč jste cítil nutnost psát takové knihy? A myslíte, že tyto autobiografické elementy hrají důležitou roli i v ostatních příkladech vaší tvorby nebo mezi nimi existuje hluboký rozdíl?
MV: Psát aspoň částečně autobiograficky mi připadá jako úplně přirozená, logická věc: Nikdo nemůže najít jiný příběh, než svůj vlastní, říkává se. I když fabulujeme, stejně do toho promítáme vlastní zkušenosti a zážitky. Mnoho spisovatelů psalo a vydalo deníky. Rád střídám žánry – napsal jsem povídky, novely, romány, fejetony, literární parodie i knížky pro děti. Deník je žánr, který v mém autorském portfoliu chyběl a který jsem musel vyzkoušet.
MM: V různých Vašich románech je ústřední role ženské postavy, mám na mysli například román Případ nevěrné Kláry nebo Výchova dívek v Čechách. Podle mě v obou existuje taková protiváha mezi rolí muže a tou ženy. Jakou roli hrají ženské postavy ve Vaší tvorbě?
MV: Spisovatel se musí umět převtělit do různých postav bez ohledu na jejich, věk, pohlaví, společenské postavení či povolání. Třeba v románech Biomanželka, Biomanžel a v právě vydané Dule je vypravěčkou žena. A jakou roli hrají ženské postavy v mojí tvorbě? Neodmyslitelnou, samozřejmě.
MM: Mluvme o románu Báječná léta pod psa. Je moc zajímavé, jak jste zobrazil události minulosti, která v 1992 nebyla tak nedávná. Hodně současných spisovatelů se rozhodlo analyzovat minulost přes literární proces. Je podle Vás i dnes možné interpretovat minulost? Tento román má i svou komplexitu, protože je zde silná intertextualita a kulturní odkazy.
MV: Báječná léta pod psa jsou literární groteskou o skvělé rodině, která žije v příšerné době. To je samozřejmě téma, které před rokem 1989 zažívaly statisíce českých rodin – a možná i proto tenhle román u čtenářů i u kritiky slavil takový úspěch. A ano, není to „obyčejný“ realistický román, ale román postmoderní.
MM: Jaký je Vás vztah k české literatuře a mohl byste uvést příklad někoho z Vašich literárních modelů? Vím, že mnohokrát lidé řekli, že existují společné elementy mezi Vaším psaním a tím Hrabalovým nebo Kunderovým, ale zajímá mě, co si myslíte Vy.
MV: To srovnání je snad až příliš lichotivé. Hrabala rád čtu, ale jeho svět byl jiný než ten můj. Kundera je zase autor mnohem sofistikovanější – až mi někdy připadá překombinovaný. Jeho literární ambice jsou jaksi trochu větší než ty moje – já tolik nebazíruju na každé své větě… Neberu se tak vážně. Za sto let totiž nikdo nebude číst ani mě, ani Kunderu…
MM: V případě rozhovoru z roku 2005 s panem profesorem Catalanem jste řekl něco, co je podle mě hodně zajímavé, tj. že v Čechách humor a levný styl nejsou vážené tak jako „umění“. Poslední dobou jsem četla jednu z Vašich prvních knih, Nápady laskavého čtenáře, kterou lze definovat jako „literární parodii“. Jaké bylo přijetí tohoto díla? Myslíte, že se tato situace změnila nebo zůstala stejná jako v minulosti?
MV: Ty dvě sbírky literárních parodií (Nápady laskavého čtenáře a Nové nápady laskavého čtenáře) jsem psal především proto, abych literárním kritikům dokázal, že nejsem jen „obyčejný“ humorista, autor Báječných let pod psa, ale že mám i „intelektuálnější“ autorské ambice. To se myslím povedlo. Tenhle druh „sofistikovaného“, poučeného humoru byl přijat velmi dobře – nemluvím samozřejmě o reakcích těch parodovaných autorů 😊, ale ohlasu čtenářském.
MM: Další otázka je, jaká je role spisovatele v dnešní společnosti? A jak se vyvíjela v posledních letech? Jestli jste zaznamenal nějaké hlavní změny od té doby, co jste začal psát.
MV: Role spisovatelů v dnešní demokracii je logicky méně významná než kdysi v totalitní společnosti, ale spisovatel je i dnes pořád ten, kdo může (a uměl by) přesně pojmenovat společenské problémy, vstupovat do společenských debat… Já to dělal třeba ve svých fejetonech pro “Lidové noviny” nebo v románech Mafie v Praze a Mráz přichází z Hradu.
MM: Vy jste ještě dnes hodně populární spisovatel. Jaký vztah máte s českým publikem? A s italským?
MV: Začnu odzadu: o italských čtenářích svých knih toho mnoho nevím, ale kdysi jsem byl na čtení ve Florencii a v Udine, kde bylo pokaždé publikum sice nepočetné, nicméně velmi mile reagující. České publikum znám logicky mnohem víc, za posledních třicet let mám na kontě stovky autorských čtení a besed. Lidé, kteří na mé čtení přijdou, reagují téměř vždy velmi přátelsky.
MM: V roce 2020 byla publikována kniha Zrušený rok – Deník 2020. Mluvíte o změnách, ale i o české společnosti. Jak podle Vás Koronavirus změnil společnost?
MV: Koronavirus nám ukázal iluzivnost našich životních jistot – že všechno může být z týdne na týden úplně jinak. Zrušený rok tohle „mrtvé“ období mapuje.
MM: A jaké máte plány v budoucnu jako spisovatel?
MV: Připravuji sbírku povídek a dopisuji své paměti, které by měly vyjít příští rok v březnu – symbolicky k mým šedesátinám. Vzhledem k tristnímu stavu mé paměti jsem je nazval Děravé paměti… 😊